LA GIURIA DI ESPERTE

LA GIURIA DI ESPERTE

Siamo particolarmente orgogliosi della nostra giuria di esperte, che ha lavorato alla selezione delle tre opere finaliste, tra le cinque proposte dai lettori.
Le tre donne che la compongono sono portatrici di professionalità diverse ma, crediamo, complementari.
Una è Veronica Ricotta, che è tornata a ricoprire questo ruolo per la seconda volta: giovane e appassionata studiosa di storia della lingua italiana, il suo è un approccio alla lingua più tecnico. C’è poi Carolina Capria, scrittrice e sceneggiatrice, che attraverso i suoi canali social parla di libri scritti da donne in modo attuale. Infine Laura Faranda, docente universitaria che si occupa, tra le altre cose, di antropologia di genere.
Nel presentarvele, cogliamo l’occasione per ringraziarle di cuore per la disponibilità e l’entusiasmo con cui hanno accolto il nostro invito a collaborare.
Seppur da diversi punti di vista, ad accomunarle è la passione per le parole delle donne e siamo certi che sapranno arricchire con il loro sguardo personale e competente la serata del 26 ottobre.

CAROLINA CAPRIA è nata a Cosenza e vive a Milano, dove lavora come scrittrice e sceneggiatrice televisiva da quindici anni.
Si occupa per lo più di narrativa per l’infanzia, ma con il suo ultimo romanzo, “La Circonferenza di una Nuvola” ed. HarperCollins, si rivolge a un pubblico adulto.
Ha creato e gestisce una pagina Facebook che si intitola “l’ha scritto una femmina”, in cui consiglia libri scritti da donne che ama particolarmente.

LAURA FARANDA è professore ordinario di Antropologia culturale all’università di Roma “Sapienza”.
Tra i suoi percorsi di ricerca, l’antropologia del mondo antico, con particolare attenzione alle configurazioni mitiche e simboliche del linguaggio delle emozioni; l’antropologia di genere, con particolare riferimento al linguaggio del corpo; l’antropologia dei processi migratori; l’etnopsichiatria e la psichiatria coloniale; le minoranze etnico-religiose e le forme di devozione cultuale nella popolazione femminile tunisina.
Tra le sue monografie: Non uno di meno. Diari minimi per un’antropologia della mediazione scolastica (a cura di, nuova edizione 2018); Anime assenti. Sul corpo femminile nel Mediterraneo antico (2017); La signora di Blida. Suzanne Taïeb e il presagio dell’etnopsichiatria (2012); Viaggi di ritorno. Itinerari antropologici nella Grecia antica (2009); con Bruno Callieri, Medusa allo specchio. Maschere fra antropologia e psicopatologia (2001); Le lacrime degli eroi. Pianto e identità nella Grecia antica (1992).

VERONICA RICOTTA è una storica della lingua italiana. Si è laureata in Lettere all’Università «Sapienza» di Roma e ha poi conseguito il Dottorato di ricerca presso l’Università per Stranieri di Siena, dove ora è assegnista di ricerca. Precedentemente ha lavorato al progetto “DiVo – Dizionario dei volgarizzamenti” per la Scuola Normale Superiore di Pisa. Come redattrice del Vocabolario Dantesco, collabora con l’Accademia della Crusca e con l’Opera del Vocabolario Italiano, istituto del CNR di Firenze. Ha scritto diversi articoli scientifici e ha curato l’edizione critica del Libro dell’arte di Cennino Cennini (FrancoAngeli, 2019), il primo testo di argomento tecnico artistico della tradizione italiana. È stata relatrice a vari convegni nazionali e internazionali. Ha partecipato a entrambe le edizioni del Festival “L’eredità delle Donne”, diretto da Serena Dandini, nell’àmbito degli eventi organizzati all’Accademia della Crusca: “I nomi di Eva” (2018, OFF) «Una donna con la D maiuscola». Percorsi tra parole e musica (2019).
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