Archivio mensile Ottobre 2019

Il video completo della serata di premiazione

da Allumiere "PLURALE, FEMMINILE"

TALKintheCITY CULTURA

Gepostet von Talkinthecity Cosasuccedeincittà am Samstag, 26. Oktober 2019

Grazie a TALKinTheCITY, è possibile vedere la diretta Facebook della serata di premiazione della II edizione di Femminile, plurale. – Premio Letterario Allumiere.

CONFERENZA STAMPA

Conferenza stampa di presentazione della serata di premiazione di Femminile, plurale alla Fondazione Cariciv.

Stamattina una parte del gruppo di organizzatori di Femminile, plurale.- Premio Letterario Allumiere 2019 è stata ospite della Fondazione Cariciv e poi di Idea radio per la conferenza stampa di presentazione della serata di premiazione.
Grazie alla presidente della Fondazione Carivic Gabriella Sarracco, che ha creduto in questo progetto e lo ha sostenuto sin dall’inizio. Un ringraziamento anche ai giornalisti (in particolare Romina Mosconi – Civonline, Rita Busato – TRC, Cristiana Vallarino – Terzo binario e Tusciup, Paola Liberatori – Idea radio, Luca Grossi – addetto stampa Comune di Civitavecchia e Fondazione Cariciv), che ci aiutano a far conoscere questo importante evento culturale, e a tutti coloro che ci permetteranno di coinvolgere un pubblico sempre più ampio, perché crediamo che i libri abbiano rilevanza e meritino che se ne parli e che, quando se ne parla in maniera semplice ed amorevole, siano alla portata di tutti.

Presentazione della serata di premiazione di Femminile, plurale a Idea radio Civitavecchia.
Conferenza stampa di presentazione della serata di premiazione di Femminile, plurale alla Fondazione Cariciv.
Conferenza stampa di presentazione della serata di premiazione di Femminile, plurale alla Fondazione Cariciv.

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“Materiale Domestico Un’autobiografia 2019-1969” di Nada Malanima

“Basta con questo mugolio, dai fastidio” mi dicevano in casa.
Ero bambina e ogni cosa che facevo l’accompagnavo con una cantilena incessante, mononota, il corpo vibrava tutto, e fissata in quel suono ossessivo mi estraniavo dal resto fino a non sentirmi più, fuori dal mondo degli altri.
“Basta, finiscila”
Allora smettevo, ma dopo un po’ senza rendermene conto ricominciavo, e la sera a letto mi addormentavo mugolando. Ho sempre cantato, ora lo so.
Buona parte della mia vita è ruotata intorno alla mia voce.
Così oggi dovrei celebrare i miei cinquant’anni di voce, cinquant’anni che sono stati di duro lavoro, di impegno e di ricerca, ma anche soddisfacenti e divertenti. A dir la verità celebrare non è il genere di cose che mi appassiona, e poi si celebra qualcosa di compiuto, e io ho ancora molto da fare.”

(Incipit da
“Materiale Domestico
Un’autobiografia 2019-1969” di Nada Malanima, Atlantide Edizioni, 2019).

È uscita oggi l’autobiografia di Nada, che ripercorre 50 anni di musica e di incontri. Sarà un piacere incontrarla, sabato, alla serata di premiazione di Femminile, plurale.- Premio Letterario Allumiere 2019!

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LA SERATA DI PREMIAZIONE

Si dice che il secondo romanzo, se il primo è stato un grande e, magari, inaspettato successo, sia sempre il più difficile da scrivere.
Lo stesso si potrebbe dire di un evento: se una prima volta ha raccolto partecipazione ed entusiasmo, può diventare difficile replicarne la riuscita.
Per questo c’è grande attesa per il ritorno di Femminile, plurale. – Premio Letterario Allumiere, giunto quest’anno alla seconda edizione dopo un esordio particolarmente fortunato.

Siamo finalmente giunti all’evento culminante: la serata finale di premiazione dell’opera vincitrice, nella quale ci lasceremo guidare dalla brillante conduzione di Gino Saladini.
L’attrice Novella Morellini ci farà immergere nelle parole e nelle storie narrate dalle scrittrici finaliste, interpretate musicalmente dal Fe.Ma.Le Trio.
Le giurate Carolina Capria, Laura Faranda e Veronica Ricotta metteranno in evidenza le peculiarità delle opere finaliste.
Potremo inoltre conoscere le radici della cultura allumierasca nella centralità della partecipazione femminile nella vita sociale del paese, attraverso la mostra fotografica a cura dell’Ass.ne Click che ripercorre l’esperienza delle Ragazze dell’atletica di Allumiere.

E poi ci sarà l’ospite d’eccezione: NADA MALANIMA, un’eterna ragazza che si è fatta conoscere e amare negli anni Settanta e non ha ancora smesso di farlo. Negli anni è stata interprete, cantautrice, attrice e pure scrittrice, riuscendo a rimanere sempre sé stessa: una autentica e sincera voce femminile, e plurale.

Questo premio letterario è l’occasione per una riflessione più attenta, una modalità per conoscere meglio il nostro territorio, il suo ambiente, la sua storia e, dunque, la realtà sociale in cui ora viviamo.
Nel nostro immaginario, si nutre della tradizione e delle innovazioni che potrebbe apportare, in altri termini si costruisce sulla memoria di ciò che la comunità di Allumiere è stata, ma soprattutto sul futuro di ciò che sarà.
Per questo, non può esserci occasione migliore per presentare la terza edizione di Femminile, plurale. – Premio Letterario Allumiere.

PROGRAMMA DELLA SERATA:
17:30 Letture di brani selezionati dalle opere finaliste,
interventi delle autrici,
musiche a cura di Fe.Ma.Le Trio;
18:30 Cerimonia di premiazione;
19:00 Presentazione dell’edizione 2020;
19:30 Saluti e aperitivo.

In occasione dell’evento:
Diretta streaming al piano superiore.
Sarà inoltre presente la Libreria Scritti e manoscritti di Ladispoli con i libri di Nada e delle finaliste.

OPERE FINALISTE:
I limoni non possono entrare, Alessandra Caciolo, Stefania Zanda, Ortica Editrice.
La famiglia F., Anna Foa, Laterza.
La madre di Eva, Silvia Ferreri, Neo Edizioni.

SABATO 26 OTTOBRE 2019
ore 17:30
Presso l’Auditorium
del Palazzo della Reverenda Camera Apostolica,
Piazza della Repubblica, Allumiere (RM).
Ingresso gratuito.

CONTATTI:
Mail: premioletterarioallumiere@comune.allumiere.rm.it
Sito: femminileplurale.altervista.org
Facebook: Femminile, plurale. – Premio Letterario Allumiere
Instagram: femminile_plurale_allumiere

LE OPERE FINALISTE

Possiamo finalmente svelare le tre opere finaliste della seconda edizione di Femminile, plurale.
A presentarvele, Antonia, Barbara ed Emilia, quasi 300 anni in 3, vere e proprie istituzioni della nostra comunità, custodi delle nostre radici e della nostra cultura:

I limoni non possono entrare, Alessandra Caciolo, Stefania Zanda, Ortica Editrice.
La famiglia F., Anna Foa, Laterza.
La madre di Eva, Silvia Ferreri, Neo Edizioni.

Congratulazioni alle autrici, che avremo la possibilità di incontrare sabato 26 ottobre, alle 17,30, presso il Palazzo della Reverenda Camera Apostolica di Allumiere!

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LA GIURIA DI ESPERTE

Siamo particolarmente orgogliosi della nostra giuria di esperte, che ha lavorato alla selezione delle tre opere finaliste, tra le cinque proposte dai lettori.
Le tre donne che la compongono sono portatrici di professionalità diverse ma, crediamo, complementari.
Una è Veronica Ricotta, che è tornata a ricoprire questo ruolo per la seconda volta: giovane e appassionata studiosa di storia della lingua italiana, il suo è un approccio alla lingua più tecnico. C’è poi Carolina Capria, scrittrice e sceneggiatrice, che attraverso i suoi canali social parla di libri scritti da donne in modo attuale. Infine Laura Faranda, docente universitaria che si occupa, tra le altre cose, di antropologia di genere.
Nel presentarvele, cogliamo l’occasione per ringraziarle di cuore per la disponibilità e l’entusiasmo con cui hanno accolto il nostro invito a collaborare.
Seppur da diversi punti di vista, ad accomunarle è la passione per le parole delle donne e siamo certi che sapranno arricchire con il loro sguardo personale e competente la serata del 26 ottobre.

CAROLINA CAPRIA è nata a Cosenza e vive a Milano, dove lavora come scrittrice e sceneggiatrice televisiva da quindici anni.
Si occupa per lo più di narrativa per l’infanzia, ma con il suo ultimo romanzo, “La Circonferenza di una Nuvola” ed. HarperCollins, si rivolge a un pubblico adulto.
Ha creato e gestisce una pagina Facebook che si intitola “l’ha scritto una femmina”, in cui consiglia libri scritti da donne che ama particolarmente.

LAURA FARANDA è professore ordinario di Antropologia culturale all’università di Roma “Sapienza”.
Tra i suoi percorsi di ricerca, l’antropologia del mondo antico, con particolare attenzione alle configurazioni mitiche e simboliche del linguaggio delle emozioni; l’antropologia di genere, con particolare riferimento al linguaggio del corpo; l’antropologia dei processi migratori; l’etnopsichiatria e la psichiatria coloniale; le minoranze etnico-religiose e le forme di devozione cultuale nella popolazione femminile tunisina.
Tra le sue monografie: Non uno di meno. Diari minimi per un’antropologia della mediazione scolastica (a cura di, nuova edizione 2018); Anime assenti. Sul corpo femminile nel Mediterraneo antico (2017); La signora di Blida. Suzanne Taïeb e il presagio dell’etnopsichiatria (2012); Viaggi di ritorno. Itinerari antropologici nella Grecia antica (2009); con Bruno Callieri, Medusa allo specchio. Maschere fra antropologia e psicopatologia (2001); Le lacrime degli eroi. Pianto e identità nella Grecia antica (1992).

VERONICA RICOTTA è una storica della lingua italiana. Si è laureata in Lettere all’Università «Sapienza» di Roma e ha poi conseguito il Dottorato di ricerca presso l’Università per Stranieri di Siena, dove ora è assegnista di ricerca. Precedentemente ha lavorato al progetto “DiVo – Dizionario dei volgarizzamenti” per la Scuola Normale Superiore di Pisa. Come redattrice del Vocabolario Dantesco, collabora con l’Accademia della Crusca e con l’Opera del Vocabolario Italiano, istituto del CNR di Firenze. Ha scritto diversi articoli scientifici e ha curato l’edizione critica del Libro dell’arte di Cennino Cennini (FrancoAngeli, 2019), il primo testo di argomento tecnico artistico della tradizione italiana. È stata relatrice a vari convegni nazionali e internazionali. Ha partecipato a entrambe le edizioni del Festival “L’eredità delle Donne”, diretto da Serena Dandini, nell’àmbito degli eventi organizzati all’Accademia della Crusca: “I nomi di Eva” (2018, OFF) «Una donna con la D maiuscola». Percorsi tra parole e musica (2019).
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L’altra Nada, artista prediletta dai registi italiani (e non)

Grazia e carattere come sfondo musicale nelle scene cult – A cura di Silvia Bastianini

Da quando nel cinema è diventata di moda la colonna sonora ‘alla Tarantino’, ovvero quel porre un’attenzione maniacale nella selezione dei brani per le proprie opere, torme di supervisori musicali vengono sguinzagliati da cineasti più o meno di calibro, a caccia della canzone feticcio per le scene cruciali delle loro pellicole. Alla ricerca del fascino discreto di quel ‘gioiellino’ magari un po’ datato, una volta di successo, ora un tantino snobbato, ma che conferisce quel non so che di… alla sequenza del film, vecchi LP e brani vintage tornano così alla ribalta per il grande pubblico.

Ora, al di là dell’ironia, sottolineando tra l’altro come la Nostra , sia nel mondo del cinema che in TV ma soprattutto in teatro, sia stata ed è, anche un’apprezzata attrice – ha lavorato con i registi Sandro Bolchi, Vito Molinari, Giulio Bosetti, Francesca Archibugi, per non parlare della collaborazione con Dario Fo ne ‘L’Opera dello sghignazzo’ e Marco Messeri in Amore e vapore’ – Nada Malanima, artista tra le più complete del panorama italiano, apprezzata interprete e autrice di canzoni, attrice, scrittrice, fortemente impegnata nelle tematiche femminili, possiede un repertorio musicale tra i più ‘saccheggiati’ del nostro cinema. Tra i suoi estimatori troviamo, per citarne alcuni Özpetek, Luchetti, Mainetti… E infine il premio Oscar Paolo Sorrentino che ha inserito tra le tracce della colonna sonora di ‘The Young Pope 2’, il cui esordio su Sky è previsto per questo autunno, ‘Senza un perché’ brano tratto dall’album del 2004 ‘Tutto l’amore che mi manca’ prodotto da John Parish (Tracy Chapman, PJ Harvey).

Per deliziare le vostre sofisticate orecchiucce e omaggiare la Madrina della seconda edizione del premio letterario ‘Femminile Plurale’ di Allumiere, ecco a voi una carrellata di questo fortunatissimo binomio tra Nada e il cinema italiano (e non solo).

Armiamoci dunque di frittatone… ehm di pop corn e gustiamoci, magari cantando a squarciagola con la bocca piena, questa imperdibile sequenza. Buona visione.

Da ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’ del 2015, regia Gabriele Marinetti.

Da ‘I Villeggianti’ del 2018, regia di Valeria Bruni Tedeschi.

Da ‘Mio fratello è figlio unico’ del 2007, regia di Daniele Luchetti.

Da ‘La finestra di fronte’ del 2008, regia di Ferzan Özpetek.

Da ‘Con gli occhi chiusi’ del 1994, regia di Francesca Archibugi.

Da ‘Raw (Una cruda verità)’ , titolo originale ‘Grave’ del 2016, regia di Julia Ducournau.

Da ‘The Young Pope’ del 2019, regia di Paolo Sorrentino.

NADA MALANIMA OSPITE DELLA SERATA DI PREMIAZIONE DI FEMMINILE, PLURALE

In un panorama culturale come quello italiano, in cui le donne fanno generalmente fatica a emergere e affermarsi, c’è un’eterna ragazza che si è fatta conoscere e amare negli anni Settanta e non ha ancora smesso di farlo. Negli anni è stata interprete, cantautrice, attrice e pure scrittrice, riuscendo a rimanere sempre se stessa: una autentica e sincera voce femminile, e plurale.
Lei è Nada Malanima e saremo felicissimi di averla come ospite durante la serata di premiazione, sabato 26 ottobre.
Se, come noi, non vedete l’ora di ascoltarla… Restate connessi per i dettagli!


#Nada #NadaMalanima #femminileplurale #premioletterarioallumiere #Allumiere #letteratura #musica #ospite

QUANDO MI SEI ACCANTO

𝑸𝒖𝒂𝒏𝒅𝒐 𝒎𝒊 𝒔𝒆𝒊 𝒂𝒄𝒄𝒂𝒏𝒕𝒐, 𝑂𝑙𝑖𝑣𝑖𝑎 𝐶𝑟𝑜𝑠𝑖𝑜, 𝐷𝑒𝐴 𝑃𝑙𝑎𝑛𝑒𝑡𝑎 𝐿𝑖𝑏𝑟𝑖.
#incipit

La salita, il sudore, i piedi surriscaldati come ferri da stiro nelle Superga blu. Credo che mi sia spuntata anche una vescica sull’alluce.
A cosa serve camminare in montagna?
E per venire ho dovuto persino raccontare una bugia, dire che c’era anche Elena, la sorella di Chicco. Se mia madre sapesse che invece sono da sola, io sedicenne, con un ragazzo di ventidue anni e un altro di diciannove, magari si risveglierebbe dal suo totale disinteresse per me, ma solo per chiudermi a chiave nell’armadio fino alla fine della vacanza. Lei vede quel pericolo dappertutto. Io, sinceramente, neanche ci penso. È qualcosa che voglio fare, certo, ma solo quando sarò sicura. Il segreto mi sa che è molto semplice: essere pazza di lui, resistere alla semplice curiosità o alla fretta di sapere com’è, e aspettare che arrivi una passione incontrollabile. Oh sì, voglio assaggiarla tutta la follia del cuore, sperimentare e perdermi nel desiderio, fino ad avere paura di me stessa. Voglio essere sentimentalmente estrema.
Ma non è oggi che succederà. Di sicuro questi due non sono interessati a me in quel senso. Sono troppo piccola per loro, troppo poco sofisticata. Spero solo che mia madre non incontri Elena in paese.
Mi guardo attorno e odio ogni singolo ago di pino. Ne sono circondata. Formano un tappeto sul sentiero attraversato dalle radici e un tetto sopra la mia testa. Il loro odore mi si imprimerà nella memoria come sinonimo di sofferenza, ne sono sicura. Sorrido tra me: non è vero, è un buon profumo, peccato che non lo vendano spray.
«Dalla sbarra in fondo alla strada asfaltata sono venti minuti, poi è tutta pianura» ha detto Alex ieri sera, fuori dal cinema dove ci siamo incontrati per caso e dove abbiamo visto American Graffiti, che mi è piaciuto tantissimo. Io ero con la mia compagnia e lui con la sua. Lui parlava piano, come se non volesse farsi sentire dai miei amici. Quando mi ha invitata, non ci volevo credere. Quel figo di Alex che invita me, una sbarbina, a una gita in montagna! Mi ha fatto giurare che non mi sarei portata dietro le altre zabette. «Metti che poi non ce la fanno…» ha sussurrato. Come dire che di me invece si fidava ciecamente. Così mi sono lasciata convincere.
Altro che venti minuti. È già mezz’ora che camminiamo. Odio anche lui, adesso. Non è vero, lui m’intriga tantissimo. M’intriga ma lo temo, mi incanta mi spaventa lo seguirei dappertutto, con terrore. Ebbene sì, sono confusa.

#quandomiseiaccanto#Crosio#DeAplaneta #incipit #femminileplurale#premioletterarioallumiere#Allumiere#selezionelettori#libri#letteratura Ph. K. Minerva

LA MIA PAROLA CONTRO LA SUA

𝑳𝒂 𝒎𝒊𝒂 𝒑𝒂𝒓𝒐𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒍𝒂 𝒔𝒖𝒂, 𝑃𝑎𝑜𝑙𝑎 𝐷𝑖 𝑁𝑖𝑐𝑜𝑙𝑎, 𝐻𝑎𝑟𝑝𝑒𝑟𝐶𝑜𝑙𝑙𝑖𝑛𝑠 𝐼𝑡𝑎𝑙𝑖𝑎.
#incipit

ESISTE IL PREGIUDIZIO PRIMA DEL GIUDIZIO?
Ognuno di noi pensa di essere immune dai pregiudizi, quelle valutazioni negative che vengono espresse senza avere elementi concreti sulla persona o sul gruppo colpiti.
Non ho mai sentito nessuno sostenere di averne, io per prima, salvo accorgermi con delusione, preoccupazione e dispiacere di esserne intrisa fino al midollo.
Dal momento in cui ci svegliamo fino a quando andiamo a dormire – ma anche mentre facciamo sogni di principi azzurri che ci salvano o incubi di orchi che ci divorano – siamo allo stesso tempo assillati e protetti dai pregiudizi. Il bello è che non li vediamo proprio!
I pregiudizi sono invisibili e si muovono ovunque, come quelle minuscole particelle che, al mattino, scorgiamo in controluce dalla finestra illuminata. Ci dobbiamo fermare a osservarle, reclinando la testa e cercando la giusta posizione, per accorgerci che si muovono intorno a noi. L’aria ne è piena. Appaiono innocue, ma fanno male. Non permettono di respirare.
Non è un affare italiano, è un dramma mondiale che crea un divario talmente profondo tra uomini e donne da far dire al World Economic Forum – l’organismo che misura il divario di genere ogni anno in 144 paesi del mondo – che se venisse colmato porterebbe benessere, anche economico, all’intera popolazione del Globo – e non solo alle donne – perché aumenterebbe il pil di 5,3 miliardi di dollari.
Il pregiudizio contro le donne ha la prerogativa di appartenere all’intera umanità, che si ritrova ogni giorno a condividere, al di là dei confini di spazio e tempo, un’identica impari struttura di relazione tra uomini e donne fondata su di esso.
Da nord a sud, da est a ovest, in modi diversi ed escluse alcune eccezioni, il genere femminile viene depotenziato, mantenuto subalterno in ogni settore: marginale sulla scena politica e ridimensionato grazie all’utilizzo delle inderogabili esigenze familiari.
È metà della popolazione mondiale – quella femminile – a vedere perpetuata la propria condizione ancillare, benevolmente protetta e allo stesso tempo gravemente violata, in una rappresentazione di sé come vulnerabile, dipendente, sottomessa, accudente, arrendevole, impura, silente.

#lamiaparolacontrolasua #DiNicola #HarperCollins #incipit #femminileplurale #premioletterarioallumiere #Allumiere #selezionelettori #libri Ph. K. Minerva