L’altra Nada, artista prediletta dai registi italiani (e non)

L’altra Nada, artista prediletta dai registi italiani (e non)

Grazia e carattere come sfondo musicale nelle scene cult – A cura di Silvia Bastianini

Da quando nel cinema è diventata di moda la colonna sonora ‘alla Tarantino’, ovvero quel porre un’attenzione maniacale nella selezione dei brani per le proprie opere, torme di supervisori musicali vengono sguinzagliati da cineasti più o meno di calibro, a caccia della canzone feticcio per le scene cruciali delle loro pellicole. Alla ricerca del fascino discreto di quel ‘gioiellino’ magari un po’ datato, una volta di successo, ora un tantino snobbato, ma che conferisce quel non so che di… alla sequenza del film, vecchi LP e brani vintage tornano così alla ribalta per il grande pubblico.

Ora, al di là dell’ironia, sottolineando tra l’altro come la Nostra , sia nel mondo del cinema che in TV ma soprattutto in teatro, sia stata ed è, anche un’apprezzata attrice – ha lavorato con i registi Sandro Bolchi, Vito Molinari, Giulio Bosetti, Francesca Archibugi, per non parlare della collaborazione con Dario Fo ne ‘L’Opera dello sghignazzo’ e Marco Messeri in Amore e vapore’ – Nada Malanima, artista tra le più complete del panorama italiano, apprezzata interprete e autrice di canzoni, attrice, scrittrice, fortemente impegnata nelle tematiche femminili, possiede un repertorio musicale tra i più ‘saccheggiati’ del nostro cinema. Tra i suoi estimatori troviamo, per citarne alcuni Özpetek, Luchetti, Mainetti… E infine il premio Oscar Paolo Sorrentino che ha inserito tra le tracce della colonna sonora di ‘The Young Pope 2’, il cui esordio su Sky è previsto per questo autunno, ‘Senza un perché’ brano tratto dall’album del 2004 ‘Tutto l’amore che mi manca’ prodotto da John Parish (Tracy Chapman, PJ Harvey).

Per deliziare le vostre sofisticate orecchiucce e omaggiare la Madrina della seconda edizione del premio letterario ‘Femminile Plurale’ di Allumiere, ecco a voi una carrellata di questo fortunatissimo binomio tra Nada e il cinema italiano (e non solo).

Armiamoci dunque di frittatone… ehm di pop corn e gustiamoci, magari cantando a squarciagola con la bocca piena, questa imperdibile sequenza. Buona visione.

Da ‘Lo chiamavano Jeeg Robot’ del 2015, regia Gabriele Marinetti.

Da ‘I Villeggianti’ del 2018, regia di Valeria Bruni Tedeschi.

Da ‘Mio fratello è figlio unico’ del 2007, regia di Daniele Luchetti.

Da ‘La finestra di fronte’ del 2008, regia di Ferzan Özpetek.

Da ‘Con gli occhi chiusi’ del 1994, regia di Francesca Archibugi.

Da ‘Raw (Una cruda verità)’ , titolo originale ‘Grave’ del 2016, regia di Julia Ducournau.

Da ‘The Young Pope’ del 2019, regia di Paolo Sorrentino.

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