LA MIA PAROLA CONTRO LA SUA

LA MIA PAROLA CONTRO LA SUA

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#incipit

ESISTE IL PREGIUDIZIO PRIMA DEL GIUDIZIO?
Ognuno di noi pensa di essere immune dai pregiudizi, quelle valutazioni negative che vengono espresse senza avere elementi concreti sulla persona o sul gruppo colpiti.
Non ho mai sentito nessuno sostenere di averne, io per prima, salvo accorgermi con delusione, preoccupazione e dispiacere di esserne intrisa fino al midollo.
Dal momento in cui ci svegliamo fino a quando andiamo a dormire โ€“ ma anche mentre facciamo sogni di principi azzurri che ci salvano o incubi di orchi che ci divorano โ€“ siamo allo stesso tempo assillati e protetti dai pregiudizi. Il bello รจ che non li vediamo proprio!
I pregiudizi sono invisibili e si muovono ovunque, come quelle minuscole particelle che, al mattino, scorgiamo in controluce dalla finestra illuminata. Ci dobbiamo fermare a osservarle, reclinando la testa e cercando la giusta posizione, per accorgerci che si muovono intorno a noi. Lโ€™aria ne รจ piena. Appaiono innocue, ma fanno male. Non permettono di respirare.
Non รจ un affare italiano, รจ un dramma mondiale che crea un divario talmente profondo tra uomini e donne da far dire al World Economic Forum โ€“ lโ€™organismo che misura il divario di genere ogni anno in 144 paesi del mondo โ€“ che se venisse colmato porterebbe benessere, anche economico, allโ€™intera popolazione del Globo โ€“ e non solo alle donne โ€“ perchรฉ aumenterebbe il pil di 5,3 miliardi di dollari.
Il pregiudizio contro le donne ha la prerogativa di appartenere allโ€™intera umanitร , che si ritrova ogni giorno a condividere, al di lร  dei confini di spazio e tempo, unโ€™identica impari struttura di relazione tra uomini e donne fondata su di esso.
Da nord a sud, da est a ovest, in modi diversi ed escluse alcune eccezioni, il genere femminile viene depotenziato, mantenuto subalterno in ogni settore: marginale sulla scena politica e ridimensionato grazie allโ€™utilizzo delle inderogabili esigenze familiari.
รˆ metร  della popolazione mondiale โ€“ quella femminile โ€“ a vedere perpetuata la propria condizione ancillare, benevolmente protetta e allo stesso tempo gravemente violata, in una rappresentazione di sรฉ come vulnerabile, dipendente, sottomessa, accudente, arrendevole, impura, silente.

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